Muoversi a Napoli: come non farsi venire una crisi di nervi
Avevo scritto un post l’altro giorno decantando le caratteristiche di Napoli e invitando tutti i qualunquista starsene a casa: troppi luoghi comuni per una città che vive delle sue contraddizioni.
Muoversi a Napoli: la storia infinita
Napoli è un’eterna scommessa: riuscirò a non fare tardi? Riuscirò a tornare a casa con l’ultimo treno? Riuscirò a prendere il pane prima che chiuda il negozio? Tutto si muove su un equilibrio precario di cose e situazioni.
Tutto è possibile e tutto è concesso perché sei a Napoli e devi accettarlo senza se e senza ma. Così ti ritrovi a concludere una giornata intensa e a non sapere se tornerai con i mezzi pubblici o se devono venire a recuperarti perché in Circumvesuviana annunciano “causa mancanza materiale i treni partiranno in ritardo di almeno 10 minuti”.
Che significa? Mancano i treni? Mancano le ruote ai treni? Mancano i sediolini? Che cosa manca perché io ho un abbonamento da 96.70 euro Unico Campania Fascia Cinque per andare a Salerno a Napoli e non mi sembra che il mio “materiale” non sia pervenuto.
O forse di materiale è così tanto che alla fine va a fuoco come è successo stamattina: l’apocalisse praticamente. Sono arrivata in stazione con l’idea di partire che si è poi trasformata nell’idea di dare fuoco a tutto e a tutti. Lo scenario era: treni fermi e binari vuoti, gente impazzita che correva da una parte all’altra senza una meta, impiccioni attaccabrighe che alle 7 di mattina volevano cominciare a criticare da Matusalemme al 2015… in poche parole la morte nera.
La causa di tutto ciò è stata una presunta centralina andata in fumo. Presunta perché poi alla fine è stato scoperto che non era vero e molto probabilmente era il solito teatrino del rame: ogni giorno vengono rubati i pezzi di rame dai binari. Una consuetudine conosciuta ai più che ormai fa ben capire che giochiamo ogni mattina al gioco degli scemi.
E se da una parte le cose vanno male ma di un male assurdo, nel frattempo ci becchiamo i complimenti della Cnn per la metropolitana più bella del mondo: la fermata Toledo mette in saccoccia il primo posto lasciando indietro grandi opere architettoniche come quelle presenti a Londra, Mosca e Parigi. La domanda da dieci milioni di dollari è: ma funzionerà? È efficiente? Insomma: è figa, è nuova e ogni tanto passano i treni e ai napoletani basta così.
Muoversi a Napoli: le soluzioni dei napoletani
Muoversi a Napoli non è semplice e di certo non voglio spiegare in un solo post i numerosi problemi che sono legati a questa questione: c’è una città disorganizzata, gente che per anni ha preso i soldi dei contribuenti e contribuenti che non hanno mai fatto un biglietto in vita loro. Un mix letale che ha reso sterile qualsiasi azione: muoversi a Napoli non è un’azione pensabile se non consideri che vuoi o non vuoi perderai il triplo del tempo calcolato perché i mezzi non ci sono o arrivano in ritardo o si fermano per strada perché non funzionano. E sapete il napoletano che fa? Invece di protestare si ingegna: pulmini abusivi partono tutti i giorni facendo tappa a tutte le fermate degli autobus, perché se uno ha un problema a Napoli almeno cerca di risolverlo.

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.