Impressioni di Bruxelles
Andare a Bruxelles è stato semplicemente immenso: mi sono piaciute le luci, i colori, le strade, il cibo e alla fine mi è piaciuto anche lo sciopero. Mi aspettavo di trovare una grande metropoli, un fracasso di persone ed un dispendio di voci mentre invece Bruxelles era lì: leggera, tenera e tenue con le sue atmosfere sospese, il brusio del francese parlato dietro al paravento delle strade, l’olezzo forte di fritto ed il calore del gusto forte del cioccolato.
Bruxelles è un’oasi felice immersa nel verde dell’Europa: è il cuore, la speranza e la culla della cultura europea. Non vi aspettate sguaiate manifestazioni di folclore perché a Bruxelles tutti sono immersi nella loro vita, nella loro quotidianità che si presenta a colori tenui, come tanti piccoli colori sfumati da un pittore impressionista. Bruxelles non ti aggredisce ma ti lascia uno spazio per te per lasciarti comoda di accoccolarti tra i suoi abitanti.
Tutto è piccolo meravigliosamente piccolo ed umano: non è una capitale da girare in metro, ma una di quelle in cui puoi perderti ancora e ancora e ancora, incrociando il tuo sguardo con mille occhi diversi, mescolando il tuo odore tra le spezie del mercato e l’agnello arrostito. Bruxelles è l’esempio che le grandi città non sono fatte di dimensioni ma di persone, di integrazione e di tolleranza: ho visto persone di etnie, razza e lingua diversa soffermarsi sotto l’ombra di una stessa bandiera, ho scambiato sorrisi con gli occhi di donne con il burqa ed ho riso con le stesse pause dei bambini.
Bruxelles è così: piccola, intesa e leggera come un tè caldo da sorseggiare all’ombra di un tramonto. Bruxelles è una città tranquilla pronta a darti calore come lo scialle che appoggiano le nonne quando hai freddo: calore cauto, lento e non invadente.
Bruxelles mi ha entusiasmata e l’ho amata subito, anche quando mi sono beccata lo sciopero dei mezzi a 40 km dalla città a tre ore dalla partenza del volo: il motivo? Perché ho visto gente per strada a manifestare, ho visto giovani e adulti bloccare tutte le strade della città, dando un vero senso a quello sciopero, un motivo vero vissuto e combattuto per strada proprio come se fosse uno sciopero vero e non un gruppo di scimmie che ripetono in coro qualcosa che non conoscono. Un po’ come quando arrivi a Bruxelles: o la odi o la ami.
Una Capitale che è la Capitale e che non potrebbe essere diversamente: esempio di integrazione, oasi della civiltà e piccolo gioiello turistico Bruxelles è stata una delle migliori scoperte che potessi fare, perché in grado di dare e di prendere dalle persone con l’eleganza e la sincerità che solo una grande capitale sa fare. Bruxelles vince a mani basse su tutti i fronti: ottima cucina, musei, opere architettoniche straordinarie. Se no bastasse basta fermarsi un paio di minuti nella Grande Place per ammirare lo spettacolo più bello: la gente.

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.
Lo sciopero me lo sono beccato anche io e mi è stato anticipato il volo di ritorno di un giorno, diciamo che proprio non l’ho gradita come cosa 😀 Eri anche tu l’8 Dicembre lì?
Per il resto, concordo sul fatto che sia una bellissima città, mi ha davvero sorpreso, in positivo.
Fabio
Ciao Fabio! Purtroppo io mi sono trovata a Bruxelles il 24 Novembre, primo giorno di sciopero: alla fine abbiamo risolto con un taxi collettivo e un paio di chilometri a piedi per arrivare in aeroporto.