Parcheggiatori abusivi come comportarsi
Sussidiario di vita a Napoli:
parcheggiatori abusivi come comportarsi
Ricordo ancora l’espressione stranita dei miei amici emiliani quando, scendendo, dall’auto notarono la presenza di questa persona che ci fissava e chiedeva “Capo na cosa a piacere?”. Come se Napoli fosse un presepe vivente, in ogni angolo della città non può mancare il suo parcheggiatore abusivo.
Sbucano veloci come anguille, pronti a darti istruzioni su come fare manovra con la tua macchina in prossimità di un divieto di sosta, di un passo carrabile o delle strisce pedonali, ma soprattutto, a imporre anche la tariffa. Chi non vive a Napoli non riuscirà a capire chi sono questi parassiti sociali del sottobosco napoletano: sì sono dei parassiti. Capaci di intortarti con una sceneggiata in pieno stile Mario Merola, iniziamo a vomitarti parole e scuse senza senso:
“Ciao-scusa- non lavoro- mi offriresti un caffè- fai capare anche un fratello- tengo una famiglia da mantenere- non tengo lavoro- tengo 5 figli- un’offerta a piacere- 3 euro”
Qui partono i miei interrogativi:
- Perchè se sei senza lavoro devi chiedere questa elemosina forzata a me che sto parcheggiando in uno spazio libero?
- Perchè se chiedete un’offerta a piacere mi imponi 3 euro?
- Perchè mi devi imporre lo spazio dove io devo parcheggiare la mia macchina?
- Perchè nessuno ti porta al gabbio e la smetti di rompere?
- Perché mi devi spaccare lo specchietto o danneggiare l’auto se io non voglio pagarti?
Queste sono alcuni degli interrogativi che mi pongo ogni volta che si ripete il siparietto: arrivo con la macchina, spunta uno o più parcheggiatori che iniziano a dirti dove parcheggiare ( il più delle volte in posti dove è severamente vietato) e ti impongono questa tariffa a piacere, che poi il piacere è solo loro. Ma a Napoli è così: siamo l’incarnazione del detto “vivi e lascia vivere”. Se qualcuno chiedesse ad un napoletano “Ma perchè tutto questo?!” la risposta sarebbe sempre la solita “Meglio questo che andare a rubare“. Il pessimismo egocentrico napoletano elimina quadri della realtà odierna: la società propone molte alternative prima di finire a rubare, nonostante la crisi e nonostante tutto il resto.
Non esiste un modo vero e proprio per riuscire a sfuggire alla loro petulante richiesta: io se posso faccio finta di non sentirli o mi invento la solita scusa che non ho soldi in moneta o che vado di fretta. Il più delle volte se si tratta di persone di una certa età e non sono i soliti drogati lascio una piccola mancia di pochi centesimi: d’altra parte non è bello stare al freddo al gelo, anche se nessuno ti obbliga a farlo.
Parcheggiatori abusivi: l’app
Tralasciando qualsiasi analisi sociologica e storica del fenomeno, come ogni cosa i napoletani trovano una soluzione. Da poche settimane, infatti, è stata pubblicata la mappa ufficiale dei parcheggiatori abusivi: vengono segnalati le zone, la tariffa e l’atteggiamento del parcheggiatore.
Se siete più tecnologici c’è l’applicazione iParcheggiatori: disponibile sia su sistema Android e iOS, potete scaricare gratuitamente quest’app con la mappa aggiornata dei parcheggiatori.
Ma se non avete ancora provato questa fantastica esperienza, vi consiglio di non perdere una delle crezione dei The Jackal.
Ladies and Gentlemen, The Parker

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.
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