Lettera ad un Nonno
Lettera ad un Nonno. Non un Nonno qualsiasi: il mio Nonno.
Canale 80 ha perso il suo primo spettatore. La musica suona, ma il suo lettino è vuoto: al centro Dialisi Giliberti non va più. Canale 80 era il suo canale preferito: mentre una macchina depurava il suo sangue, lui cantava e con l’altro braccio mimava un balletto. Lo conoscevano tutti mio Nonno, anche al centro Dialisi.
Era stata una scelta sua quella di andare fino in fondo a questa storia: qualche anno fa stufo di dover sottostare alla dittatura della cucina sana e salutare, adatta ai suoi 70 anni. Fece di tutto per farsi portare dal Medico che gli avrebbe permesso di tornare a mangiare o come così pensava lui: in meno di pochi giorni gli impiantarono la fistola al braccio ed inizio una nuova quotidianità. Tre volte a settimana andava al centro dialisi e ogni volta la persona che stava male era mia Nonna, mentre mio Nonno cantava le canzoni, prendeva il caffè e si metteva a chiacchierare con i suoi compagni di stanza.
Potrei cominciare a raccontare di mio Nonno da questo particolare: la sua spontanea capacità di vedere sempre il lato positivo delle cose. In 27 anni di vita non l’ho mai visto arrabbiato ed io sono cresciuta con Lui: mia mamma mi lasciava spesso nel negozio dei miei Nonni e la mia infanzia è stata fatta di cassette della frutta su cui scrivere, di frutta fresca a merenda e di scontrini da imparare a stampare: sono cresciuta nel negozio di frutta e verdura dei miei nonni e me ne sono sempre vantata di questa cosa. Perché? Perché sin da piccola ho avuto chiaro il peso e l’importanza del lavoro, mi hanno insegnato che le cose arrivano se te le sai guadagnare, che bisogna essere delle persone oneste sempre.
Sto scrivendo e sul mio letto c’è la sua vestaglia: mi piaceva assai quando veniva a salutarmi con la sua vestaglia rossa, sembrava un principe, mi sembrava un re. E pensare che aveva cominciato a lavorare a 6 anni e non mai smesso. Anche adesso che era in pensione da anni gli piaceva trafficare, camminare, scoprire. Mio Nonno era un uomo che amava la vita e amava sempre e comunque. Aveva solo sei nipoti ma tutti erano i suoi preferiti. Io sono stata la prima e non c’era suo cliente che non mi conoscesse: mio Nonno diceva a tutti che io ero la sua Bambola di Porcellana.
Ho ancora tutto intatto il suo volto soddisfatto quando mi sono laureata alla triennale: era contento che la sua Bambola si era laureata anche se poi non aveva capito bene in cosa. “Si stat brav o Nonn ma nun aggia capit niente” mi aveva detto orgoglioso di me e con gli occhi lucidi di emozione. Gli era piaciuto un sacco esplorare l’Università. Li avevo persi di vista per un attimo e avevo ritrovato Lui e la Nonna al Bar dell’Università a bere il caffè “Ci siamo presi un caffè in due. M’aggia bevut caffè ma mai buon comm e chist”. Per Lui qualsiasi cosa era semplicemente “Special o Munn”.
Se ne è andato in punta di piedi, senza far fastidio, come voleva lui. Io c’ero e per caso, ma c’ero. Sono ancora incredula, sono ancora stordita da questa tua enorme assenza. Non c’è un modo accettabile per andarsene da questo mondo ma tu l’altro giorno hai trovato quello più giusto: in silenzio, senza dar fastidio, senza darci dolore se non quello dell’assenza.
Non era la casa di una persona che era appena morta, ma la casa di una persona che aveva vissuto: gente che veniva, gente che piangeva, gente che ti ricordava con un sorriso, gente che non ho mai visto ma che chiedeva di me perché tu eri sempre orgoglioso di noi nipoti: lo dicevi al mondo intero che la tua Nipote più grande è laureata.
E mentre ti accompagnavamo per il nostro ultimo saluto il quartiere nostro si è fermato: serrande abbassate, gente che si è unita al corteo funebre e la chiesa piena per dirti semplicemente che sei stata una persona speciale, sempre.

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.
Mi hai fatta piangere <3 un abbraccio forte per te
<3
Qualche anno fa hai scritto un pezzo bellissimo
sulle nonne. Me lo sono andata a rileggere spesso.
<3
Mamma mia, mi sono emozionata.
Anche io sono cresciuta con i miei nonni e solo chi li ha vissuti nella quotidianità e non semplicemente ai pranzi della domenica può capire. Ti sono vicina e ti abbraccio fortissimo!