La tradizione dei Fujenti a Napoli
Ogni città ha una sua tradizione per la Pasqua ed in una città come Napoli la possibilità che sacro e profano si incontrino diventa inevitabile: in questo post vi racconto della tradizione dei fujenti a Napoli.
Una mia amica è stata a Napoli un paio di settimane fa e la prima cosa che mi ha detto è stato “Anto ma chi sono quelle persone che camminano per strada senza scarpe e tutte vestite di bianco?” Ed io, con l’ingenuità di chi è del posto e non si meraviglia ho risposto “Sono i Fujenti!” e giustamente lei è rimasta un attimo interdetta quasi a dirmi ” Si ok ma chi so?”E da questo momento possono cominciare le domande: ma chi sono poi questi Fujenti?
Mi viene in mente una cosa che è successo un paio di anni fa. Mia cugina Dana affacciandosi al balcone di casa dei miei nonni aveva iniziato ad urlare “Guarda Papà ci sono gli indiani!”. Effettivamente sono un po’ strani ma forse la sua immaginazione di bambina aveva esagerato. Intanto non hanno le penne rosse in testa, non hanno arco e non hanno nessuna freccia: sono vestiti sempre e solo di bianco, dalla testa ai piedi ed alcuni di loro hanno una striscia blu o rossa intorno alla vita o che gli sbuca dalle spalle.
Sì sono tutti vestiti di bianco perché devono incarnare l’immagine della purezza, l’immagine del bene e del buon cristiano che da uno dei tanti estremi della Campania decide di andare a piedi rigorosamente scalzo fino alla Chiesa della Madonna di Pompei.
Li vedi camminare la mattina presto, alle prime luci dell’alba mentre te magari stai tornando da una serata con gli amici e pensi ” Ma a vuje chi vo fa fa?!” ( Per i non napoletani si intende ma a voi chi ve lo fa fare?). E poi improvvisamente le loro urla: le riconosci perché non riconosci cosa dicono: un ammasso di consonanti e vocali senza senso che tu mentre stavi dormendo e li senti pensi “Ma sto sognando o sono in Arabia Saudita con il richiamo alla moschea?” poi quando realizzi pensi solo una cosa “Ma a vuje chi vo fa fa?”.
Non voglio fare un discorso di fede: credere o non credere è una questione molto personale. Ma se c’è un modo di essere napoletano è di esasperare, anche la fede.
Esasperare per vivere.
Esasperare per sopravvivere.
Esasperare per credere.
I Fujenti ne sono l’esempio: un anno intero da spurgare con una camminata intera fino a Pompei a piedi, dopo aver ingurgitato il mondo, dopo aver mangiato agnello e capretto, dopo aver semplicemente vissuto. Succede quindi che i fujenti partono il giorno di pasquetta e non di fermano per tutto Maggio ( il mese della Madonna che poi quasi sempre coincide con Pentecoste). Esigono di espellere i loro peccati con queste lunghe passeggiate passando in rassegna ogni persona per chiedere l’elemosina: sono i soldi per la Madonna, ma poi la Madonna ha davvero bisogno di questi soldi?

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.
“sono i soldi per la Madonna, ma poi la Madonna ha davvero bisogno di questi soldi?”
Credimi (ma sicuramente lo sai), in certi quartieri, tutto c’entra con bande musicali cacofoniche, processioni seguite da brutte facce in scooterone, botti in quantità, madonne sedute su troni improbabili in processione per 30/35 week end l’anno, tranne che la religione. A buon intenditor…
Poi, per carità, ci sono anche quelli che lo fanno per fede. Sotto questo aspetto, la vicinanza con i cugini spagnoli (vedi Siviglia) è impressionante.
Ciao Flapane! Ti ringrazio perché sei sempre sul pezzo!
Sì lo so bene, ma nel mio quartiere la cosa fortunatamente si limita a sole poche settimane: FORTUNATAMENTE!
Ciao!
Allora ti è andata non bene, ma benissimo! 🙂