La musica è la mia terapia
Sembra una frase ad effetto dettata dagli ormoni adolescenziali, di quando un messaggino tiene sospeso il tuo cuore fino a tarda notte, di quando vieni interrogata all’improvviso dalla Prof temuta, di quando ti scopri una piccola donna e non più una bambina grande.
La musica è stata la mia terapia: l’ho detto a voce alta qualche settimana fa mentre passeggiavo tra i boschi ed una colata di pioggia dava il ritmo al nostro incedere veloce ma al contempo insicuro. Ho versato il sacco, ho lasciato traboccare tutto, ho lasciato cadere la barriera davanti ad un sorriso sconosciuto. In un film di Paolo Sorrentino, uno straordinario Toni Servillo interpreta Titta Di Girolamo in Le Conseguenze dell’Amore; questo personaggio ad un certo punto dice:
“Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini. Il giorno che accadrà, sarà un giorno sbagliato.”
L’ho fatta un po’ mia questa frase, perché quando cambi sempre città non puoi vivere nel limbo della diffidenza: con chi prendere una birra? Con chi versare i patemi di fine mese? Con chi andare a fare la spesa? Non c’è una regola e né manuali per identificare le persone di cui fidarsi. Non ci sono istruzioni sulla vita, tanto meno per i rapporti interpersonali. Bisogna lanciarsi e vivere tutto, sul momento e fino in fondo.
Io quel pomeriggio mi sono fidata. Non ho nascoste le mie ansie, non ho nascosto il panico dei posti isolati, la paura dei rumori, il pericolo nascosto sotto forma di ricordo. L’ho fatto e non mi vergogno. L’ho fatto e non mi pento.
Ho raccontato quello che ho provato negli ultimi mesi: la paura della solitudine, l’ansia di passeggiare da sola, il senso di schifo e di colpa che ti sale quando sei vittima di violenza. E dall’altra parte silenziosamente una persona mi ha ascoltato e ha capito, senza farmi troppo domande, come se fossimo amici da tanto tempo, come se sapesse che alla fine bastava solo ascoltare, senza giudicare, senza fermare quel torrente di parole.
La musica è stata la mia terapia, dicevamo. Ho ripreso ad ascoltare musica solo quando ho messo in un angolo le mie inquietudini, assopendo i miei incubi. La musica mi ha curata: non avevo più paura di stare da sola, perché tutti quegli interminabili rumori che fanno le cose, quei ticchettii delle case, quelle porte sbattute nervosamente da altre storie, si impastano con i tuoi ricordi e ti tengono sveglia fino a tarda notte.
La musica è stata la mia terapia quando la nostalgia sale alla gola e ti viene il vomito per i ricordi e le assenze. La musica è stata la mia terapia nei momenti di passaggio, quando i pensieri erano troppi o troppo pesanti da non saper cosa fare e non saper che faccia indossare appena sveglia tra la gente. Di quando alla sera la casa era piena di Pino per portare un po’ di Vesuvio dietro ad una finestra colma di neve. Quando invece nervosamente tra una casa e l’altra nervosamente cantavo una canzone di Dido, Life for rent:
I haven’t ever really found a place that I call home
I never stick around quite long enough to make it
I apologize that once again I’m not in love
But it’s not as if I mind that your heart ain’t exactly breaking
It’s just a thought, only a thought
Non sarò di certo l’unica: quanti di voi hanno fatto della musica la propria terapia? Quanti amori sono affondati dietro ad un ritornello nostalgico? Quante emozioni singhiozzano su una strofa a volte cantata a bassa voce per non sentirsi bussare dal peso dei ricordi? Quante volte una canzone trasmessa distrattamente alla radio ha portato in auge emozioni impolverate?
Ho scoperto da poco un progetto che ha come claim “La musica è la mia terapia”: si tratta di Fa321, un’iniziativa che parla di musica, di amore e di morte. Alla base c’è la storia di Fabrizio Florio, morto due anni fa, per un infarto. Fabrizio però era affetto da disturbo bipolare, un problema psichiatrico portano alterazioni dell’umore, che effetti anche invalidanti.
Fabrizio prima di morire stava scrivendo un libro che è stato trovato dalla sorella Marilena. Fabrizio parlava di sé e della sua malattia: l’assunzione dei farmaci, le persone conosciute in clinica, il suo amore per la musica. Da questa sua passione è nata l’iniziativa: la condivisione di una passione che va oltre ogni persona, anima, stato o malattia, ma che unisce tutti inequivocabilmente.
Fa321 ha creato “La musica è la mia terapia”: un concerto evento, in cui attraverso il ricavato dell’iniziativa diventeranno Borse Lavoro per l’Associazione per Contare di Più Onlus a sostegno degli utenti con disagio mentale che necessitano un inserimento nel mondo del lavoro: Fabrizio nei suoi scritti dice
Una volta ho detto “i pazzi” possono essere una risorsa ed intendevo che magari avrebbero cose da dire e vissuti da analizzare, una mia amica psicologa mi rispose che sì, sono una risorsa. Mi viene da chiedermi cosa intendesse la mia amica da addetta ai lavori. Non vorrei si fosse rifertita al lato economico della voce risorsa, ossia accudimento e sfruttamento dei pazienti per creare una risorsa economica, leggi business farmaci e specialisti.Secondo me ci vorrebbe un maggior coinvolgimento a livello umano degli specialisti, e meno chimica, molto molto meno, il dialogo aperto è una delle medicine migliori, certo implica più lavoro e assunzione di più specialisti, nel senso che uno psichiatra magari farebbe sedute più lunghe ma più intense, e non limitate a un rapporto del tipo: ho un disturbo/guardiamo il manuale cosa dice/usiamo una sostanza chimica adatta a curare i sintomi.Ho letto un libro che mi è capitato casualmente tra le mani “Una perfezione manicomiale” di Benedetto Saraceno, illustra bene la storia della psichiatria moderna, lo consiglio a tutti, la mia copia l’ho regalata al mio psichiatra.
Il prossimo 18 settembre ci sarà il concerto ma se volete contribuire anche a voi a questa iniziativa basterà postare ogni giorno la vostra cura accompagnato dal hashtag #LAMUSICAèLAMIATERAPIA e contribuirete alla diffusione del progetto di Fa321: perché non c’è terapia migliore che l’ascolto.

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.