Le mie città, Napoli

Natale a Napoli: storie di domande con risposte infami

Quando riesco a dribblare contro le numerose domande su me, Napoli, Napoli Napoli ( località che non esiste ma che la maggior parte delle persone creda che esista), su i posti dove è stata girata Gomorra La serie e se ma perché fate questo e perché fate quello, anche io riesco a fare delle domande.

 

Friariella - Natale a Napoli

Friariella – Natale a Napoli

Intendiamoci, non domande assurde, o almeno non tutte assurde: domande di curiosità sulla vita a Biella, sulle tradizioni e sulle abitudini di questa terra. Così un paio di sere fa, stavo parlando di Natale e di quanto sia bello scendere in occasione di questa festività, quando mi è balenata l’idea di chiedere ad un essere umano di origine biellesi ” Ma voi cosa mangiate alla Vigilia di Natale?”. La risposta è stata una villetta bifamiliare che mi è caduta addosso con tutti gli abitanti della suddetta struttura, i mobili, i suppellettili e pure la nonna e la suocera.

Cosa mi è stato risposto? “Niente, mangiamo come al solito”.

Cioè voi vi rendete conto? Uno vive tutta una vita ( nello specifico 37 anni) di tristezza infinita, grigiore pallido, papille gustative in cassa integrazione perché non ha mai trascorso una vigilia di Natale in mezzo al mangiare.

La mia controrisposta è stata “Che vita di merda”.

Friariella - Natale a Napoli

Friariella – Natale a Napoli

E non ho esagerato. È vero che poi alla fine a Natale io non mangio mai proprio tutto, ma voi ci pensate a una vigilia di Natale senza cibo? senza quel fantastico odore di baccalà che ti sale nello stomaco e ti esce per il naso manco fosse l’aerosol? per non parlare poi del fatto del fatto che inizia il tour dei vini dell’amico del fratello del cognato dello zio? e i bambini che invocano senza pietà l’arrivo di Babbo Natale che poi quando arriva stanno già dormendo?

Ma si mancano ancora 97 giorni a Natale, alzo lo sguardo e sono ancora a Biella con 20 gradi e un po’ di pensieri diluiti nel caffè, ma se c’è una cosa o una situazione nella quale sono felice di essere napoletana è proprio il Natale, con tutti i suoi riti e le sue contraddizioni.

Il Natale a Napoli non comincia il 24 dicembre: a Napoli si parla della settimana di Natale. Ogni casa ha le sue abitudini, i suoi riti, le sue piccole manie, ma poi alla fine ci si ritrova tutti davanti a una tavola a mangiare, che non importa cosa è stato ma in quei giorni tutti si ferma.

Ogni anno la stessa storia: si dice che si cucinerà poco ( solo qualche assaggio), si dice che non verrà nessuno ( e poi ci si ritrova in 25 davanti ad una tavola), si dice che non si faranno i regali ( e poi l’albero sarà sommerso). La vigilia di Natale non è vigilia senza la puzza di capitone e l’insalata di rinforzo; allo stesso modo non c’è Natale senza la minestra per poi raggiungere Santo Stefano il patrono degli scarti. Potrei raccontarvi della delicatezza improbabile dei due primi, del pesce che si mangia sempre intorno alle 23, delle corse per arrivare alla Messa, del Bambinello che nasce sempre dopo un paio di bottiglie di vino quando il Natale è già arrivato.

Potrei parlarvi di tutto questo, ma non sarebbe altro che la copia sterile di un’esperienza da vivere e non basterebbe.

E dopo tutto questo secondo voi sarà riuscita a convincere il Piemontese imbruttito a spendere il suo prossimo Natale a Napoli?

About friariella

Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.