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Fino a qui tutto bene

Non ho scelto a caso un titolo di un film per raccontarvi di me adesso. Riprendo in mano questo blog dopo averlo lasciato alla deriva dei miei impegni, sommerso dalle mie mille scatole e dai tanti piatti da lavare.

No, non ho creduto di chiuderlo o di disfarmene: ho solo dato la precedenza alla mia vita vera, fuori da queste pagine bianche e piene di tante cose colorate, di foglie rosse tra i capelli, di tazzine sporche di rossetto rosso.

Di questa nuova vita mi piace parlare tanto: dei ritmi lenti che accompagnano i miei risvegli, delle serate a leggere un buon libro, dei bicchieri di birra sorseggiati all’ombra di un sorriso. Non ho mai pensato di poter scegliere ma che tante cose ti capitano, che siano queste piacevoli o meno. Ho solo scelto di vivermele intensamente, totalmente e profondamente: nella mia vita voglio essere solo io, nessun altra persona. 

Ho una nuova casa: ho una casetta piccola, con i ritagli delle mie vite passate addossati tra di loro, tantissime scarpe ed i miei libri più importanti. Questa casa è mia e lo è per davvero: è la mia prima casa che ho scelto e che non mi è capitata. Ci siamo scelte: mi ha sedotto con la luce che entra ogni giorno a prima mattina, con il rumore delle macchine che cullano il mio dormire, con il terrazzo che sovrasta la città e che mi fa sentire potente.

Mi è capitato e ho scelto: un cane che si morde la coda. Mi è stato chiesto quando tornerò mai nella mia città, quella che mi ha dato l’accento, quello che mi ha dato le canzoni da canticchiare sotto la doccia ed i dolci del Natale: ho risposto senza remore “Adesso questa è la mia casa, non voglio tornare”.

Non penso ci sia un modo giusto per cambiare, ma di certo questo forse per me è stato il più doloroso e faticoso: sono una professionista della malinconia e mi piace guardarmi indietro per capire quale strada ho fatto per arrivare fin qui. Ricordo troppe cose che forse sarebbe meglio annegare dietro a sorsi decisi di oblio, perché poi il rischio di perdersi tra i “se” e i “ma” è altissimo.

Ho trascorso gli ultimi anni a prescindere da me stessa,  a non ascoltarmi, a non voler metabolizzare niente, ma a sobbarcare le mie identità, incastrandole l’una sull’altra, senza avere pietà, senza lasciare respirare le emozioni, senza lasciare che potessi avere il tempo di adattare i miei passi alle cadute prese.

Biella non è la città in cui pensavo di poter stare bene, di poter ricominciare a ritrovare un mio equilibrio, di poter ricominciare a godere delle piccole cose, di sentirmi a casa senza avere una famiglia biologicamente a me vicina. Ma non c’è un giorno in questa nuova esperienza in cui non ringrazio i miei nuovi compagni di viaggio per il tempo vissuto insieme, per le confessioni al retrogusto di te rosso, per le passeggiate dopo il lavoro, per le cene improvvisate.

Fino a qui tutto bene, per me.

About friariella

Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.