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Basterebbe un poco in più

Basterebbe un poco in più. 

Basterebbe un poco in meno. 

Sono giorni che mi ripeto queste due frasi nella mente. Me le ripeto nelle orecchie come una preghiera, mentre faccio le scale, diventate ultimamente troppo ripide per i miei pensieri e le mie gambe di pastafrolla. Me lo ripeto quando vorrei prendere con irruenza il dominio delle questioni in sospeso, in bilico tra i “se” e in caduta ripida dei “ma”. Me lo ripeto quando lo sguardo zittisce e la gola si secca, senza aver avuto il coraggio di dirsi niente di nuovo, come se nulla fosse successo.

Capita di portar in grembo cose non dette, questioni irrisolte, situazioni scoscese purché non siano affrontate, purché non si nasconda il coraggio di guardare in faccia ai fatti ed alle sensazioni, purché ci si nasconda dalla concretezza dei gesti. Capita che il peso di tutto questo possa nascondersi dietro un sorriso, dietro ad un’alzata di spalle, dietro ad una porta chiusa troppo in fretta, tra l’assordante battito di una musica ad alto volume.

Mi piace scrivere di notte perché i pensieri fanno più rumore e si estendono dentro corpo, prendono il peso giusto e si svestono. Rimangono lì fermi come il mucchietto di vestiti usati tutto il giorno, posati sulla poltrona a pochi palmi di mano dal letto. Sei a letto ma loro ti fissano, circondandoti di una catena a doppi nodi di ricordi della giornata.

Ci sei tu e ci sono loro questa volta, non puoi sfuggire. Non riesci a guardarli perché loro sono lì che guardano te ed entri in un circolo vizioso. Cosa ci saranno oltre a voi? Cosa farò domani se vi lascio qui e vado via senza di voi? Posso lasciarvi una giornata a casa, per vivere la mia giornata senza troppi fronzoli con la leggerezza di una caramella succhiata sotto la lingua mentre il sole ti tiene compagnia?

Basterebbe un poco in più. 

Basterebbe un poco in meno. 

Basterebbe un poco in più. 

Basterebbe un poco in meno. 

Basterebbe prendersi sul serio e smetterla di non essere seri. Basterebbe magari chiudersi, mettere un punto e lasciare che le cose vadano da sé. Oppure basterebbe correre senza pensare ai limiti, infrangendo gli ostacoli e intensificando i ritmi, non avendo più paura delle ritorsioni, delle miserie altrui e dei qualunquismi da bar. Basterebbe un poco in meno per potersi ergere dietro ad una finestra, rinchiudersi e lasciar perdere, pensare di poter dare e condividere per tornare a pensare all’essere unici, con l’interruttore accesso sul cuore sapendo pilotare bene su “on” e “off”.

Basterebbe, appunto. Ma poi alla fine torno indietro, guardo i miei pensieri accantonati a pochi centimetri da me e rifletto che poi alla fine non basterebbe proprio niente. Non mi bastano le metà altrui, non mi bastano le mezze verità, nn mi bastano le mezze identità, non mi bastano i metà abbracci. Rivoglio il mio tutto: tutto il mio tempo rubato, tutto il mio silenzio strozzato, tutto il mio incedere certo, a passo svelto senza guardare più indietro.

About friariella

Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.