Erasmus a Barcellona: guida alla sopravvivenza
Che io sia stata in Erasmus a Barcellona lo sapevate già, visto che ne ho parlato in questi due articoli qualche anno fa. In questo post, però ho pensato di pensato di raccogliere tutti i consigli, tips e opinioni su una delle esperienze più belle della mia vita.

Cosa sapere prima di decidere di fare l’Erasmus a Barcellona.
Quando io sono partita per Barcellona non ero effettivamente consapevole di quanto il catalano fosse importante, ma soprattutto, usato a Barcellona. Anche chiedere informazioni per strada è stato, a volte, un problema. Eh no, non pensate che sia solo “un dialetto”: il catalano è una lingua ufficiale, pertanto, usata anche dai docenti durante le lezioni. Per cui, se non avete dimestichezza con le lingue e non avete voglia di impararne un’altra, scartate Barcellona come vostra meta per l’Erasmus.
I docenti sono informati sulla presenza di studenti stranieri in aula, ma posso confermarvi che non sono tenuti a parlare in castigliano e/o in inglese. In alcune università però c’è la possibilità di scegliere in che lingua seguire il corso. Vi consiglio di informarmi prima di procedere nella scelta.
In questo articolo dedicato ai consigli per chi sta pensando di fare l’Erasmus a Barcellona voglio anche sfatare il mito della “vacanza studio”: anche se sei uno studente proveniente da un altro Paese, passare gli esami non sarà più semplice. Dovrai lavorare lo stesso e anche tanto in alcuni casi. Non si studia sui libri come in Italia, ma ci sono tanti “trabajos” (lavori di gruppo) e presentazioni da fare. Non meno importante sono gli orari delle lezioni: dalle 8.30 del mattino fino a concludersi anche dopo le 22. Insomma: non pensate di fare l’Erasmus per passare gli esami senza fare niente.
Infine, non meno importante, la conversione dei CFU: 1 credito formativo catalano corrisponde a 0,80 italiano. È probabile quindi che vi si chieda di sostenere più prove per vedersi convalidato un solo esame italiano. Eh no, non conviene poi lasciarsi dei crediti scoperti da saldare in Italia.

Erasmus: le università
Prima di decidere in che zona prendere casa è bene considerare anche, e soprattutto, dove si trova l’Università che frequenterete. Infatti alcune si trovano fuori dalla città, altre come la Pompeu Fabra in pieno centro. Prima di prendere casa, verificate la distanza da percorrere per andare a lezione. La metro di Barcellona è molto efficiente, ma sono dell’idea che è meglio dormire mezz’ora in più che stare in metro.

Le mense alle università catalane sono abbastanza care rispetto alla media italiane. È possibile però portarsi la schiscetta da casa e riscaldarla negli appositi forni a microonde disposti a pochi passi dalla sala mensa.
L’ufficio per voi più importante sarà quello del vostro tutor Erasmus: armatevi di pazienza e controllate sempre che tutti i documenti siano a posto. Ho inviato ben 12 fax prima che il mio tutor dell’Università italiana accettasse il piano di studi.
È fondamentale presentarsi ai docenti il primo giorno di corso: molti di loro, come è successo anche a me, non solo cercheranno di tenere le lezioni in castigliano (e/o di alternare tra catalano e castigliano) ma vi inseriranno direttamente nei gruppi di lavoro, evitando quindi l’annosa questione “con chi faccio il project work”.
Una cosa molto figa che ho scoperto durante il mio Erasmus a Barcellona è che per un esame non viene richiesto di studiare la classica pila di libri mattoni tipico della tradizione accademica italiana. Un docente vi chiederà di fare progetti di gruppo, di partecipare a lezioni fuori dalle aule (lezioni al mare per il corso di biologia per esempio), presentazioni in aula e test finale con domande a risposta chiusa e/o aperta. Dicono che sostenere gli esami in Erasmus sia semplice: vi posso assicurare che è molto più faticoso di quanto possiate pensare, perché richiedono una presenza e una richiesta costante.
Erasmus a Barcellona: l’appartamento
Croce di qualsiasi persona che decida di fare l’Erasmus a Barcellona è sicuramente la scelta della stanza e/o appartamento. Che poi dati i prezzi delle case, al 99% opterete per una stanza.
Alquilar una habitacion non è semplicissimo. Prima di tutto perché con l’avvento di Airbnb, il numero delle case disposte ad affittare stanze per lunghi periodi si è decimato. Tuttavia trovare una stanza a Barcellona non è poi così difficile. Prima di cominciare è bene però che vi spieghi due cose:
- le stanze sono piccolissime: dimenticate le stanze da 20 mq, le habitaciones sono grandi lo spazio giusto per contenere letto e armadietto a due ante dell’Ikea.
- ventana sì o ventana no: le stanze con la finestra (ventana) constano di più di quelle senza finestra, chiaramente. Valutate in base alle vostre esigenze e anche alla posizione dell’apertura. Ci sono stanze che hanno la finestra che danno sul pianerottolo o sulle scale.
- gastos incluidos: significa che le bollette sono incluse nel prezzo dell’affitto. Se da un lato può essere positivo dall’altra ci può essere il coinquilino che vi ricorderà di non esagerare con la doccia o con la lavatrice per evitare di pagare di più. A voi la scelta.
- bidè questo sconosciuto: la maggior parte delle case non hanno il bidè e se ce l’hanno viene usato per raccogliere i vestiti. Come dire: Paese che vai usanza che trovi.
- fianza: vi si può richiedere da 1 a 3 mesi di affitto di anticipo come cauzione. No, non accettate se vi venga chiesto di più.
- non affittate stanze senza vederle: mi è capitato di vedere immagini di case completamente diverse da quelle delle foto degli annunci. Va da se che non è consigliabile affittare stanze senza averle viste. C’è da dire per
Queste sono le cose principali da sapere prima di affittare una stanza a Barcellona. Sulla posizione, sulla tipologia di appartamento e sul numero dei coinquilini, credo che siano dei fattori personali a farvi decidere. Personalmente ho preferito vivere con poche persone (2 coinquiline al massimo) e provenienti da altri Paesi. Ho scritto un paio di anni fa, un articolo sui quartieri di Barcellona che credo vi possa tornare utile nella scelta di dove alloggiare. Sicuramente, se potessi scegliere, al netto delle mie valutazioni personali, tornerei a vivere a Gracia, che è il mio quartiere catalano preferito.

I primi giorni di ricerca casa è bene prenotare un albergo e/o ostello dove stare: in questo modo da fare le vostre valutazioni con calma senza accettare un alloggio solo per ripiego.
Per affittare una stanza a Barcellona vi consiglio di dare un’occhiata sia ai vari gruppi Facebook dedicati, ma anche ai portali come idealista.es, pisos.com, pisocompartido.com. Non ho avuto esperienze con agenzie immobiliari, né in residenze universitarie: pertanto non saprei che cosa consigliarvi.
Infine prima di qualsiasi consiglio pratico, sappiate che trovare un alloggio a Barcellona ci vuole prima di tutto tanta ma tanta pazienza e anche un po’ di fortuna.
Erasmus a Barcellona: il NIE
Una volta che avete trovato casa, è il momento di fare la richiesta di NIE, alias il Numero Indentificativo de Extranjeros. Si tratta infatti di una un codice composto di numeri e lettere, utile a riconoscere e identificare coloro che vivono in Spagna. Una sorta di certificato di residenza.
La richiesta di NIE è obbligatoria per tutti gli stranieri che vogliono lavorare e/o studiare per un periodo superiore ai 3 mesi. Tra gli usi fondamentali, vi sottolineo la possibilità di aprire un conto bancario e di richiedere l’assistenza medica.
Su come ottenerlo e su come richiederlo, pubblicherò poi un articolo a breve con un approfondimento sul tema.
Erasmus a Barcellona: considerazioni finali
Questo articolo sull’Erasmus a Barcellona nuove porsi come guida definitiva, ma solo come un insieme di consigli di base da tenere a mente per evitare di perdere tempo e soldi.
L’Erasmus rimane tuttora il momento più bello della mia vita nonostante siano passati già più di dieci anni. Di quella ragazza goffa e impaurita ricordo un dolce ricordo. Niente di tutto quello che sono e che ho fatto adesso, sarebbe stato possibile senza questa esperienza. Per cui, non abbiate dubbi e andate incontro a una delle parentesi più belle della vostra esistenza. Non sarà sempre una gran figata. Ci saranno momenti in cui la nostalgia vi farà sentire gli esseri più stupidi del mondo. Ci saranno anche momenti in cui la lingua, anzi le lingue, faranno diventare qualsiasi scambio di informazioni difficilissimo. Abbiate pazienza e pensate che tutto questo è solo un po’ di ombra di un momento luminosissima. Quando poi, tornati da questa bellissima esperienza che è l’Erasmus a Barcellona ricordate sempre “Lo bueno nunca acaba si hay algo que te lo recuerda”.

About friariella
Travel blogger per caso, Napoletana per scelta. Sono un'intalliatrice agonistica e campionessa mondiale di aperitivi e bis. Mi piace viaggiare low cost, amo la buona musica e di ogni festa divento il giullare.